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Blue Ribbon è oggi Nike, Back-Rub diventa Google

È IL NOME A CREARE O DISTRUGGERE UN'IMPRESA (aj-com.net) - Indossereste una scarpa «Blue Ribbon Sports»? Giochereste su una console «Marafuku»? Berreste un «Brad’s Drink»? Cerchereste qualcosa sul web su un motore chiamato «Back-Rub»? Certamente no! Gli specialisti di AJ-Com.Net, il portale specializzato in campagne di comunicazione e web marketing, ne sono convinti. Il nome di un’azienda e la strategia con cui lo si comunica può creare o distruggere un’impresa. AOL era pressoché sconosciuta quando si chiamava Quantum Computer Services, così come YAHOO! non aveva l’appeal che poi ha avuto quando si chiamava Jerry’s Guide to the Worldwide Web. E lo stesso accadde con GOOGLE quando si chiamava Back-Rub o con MYSPACE quando era FreeDiskSpace. «Il nome di un’azienda o di un marchio può creare o distruggere un’impresa. E vero è infatti che molte società ora famosissime con il loro nome attuale non erano così importanti con il loro nome precedente» sostengono gli specialisti di AJ-Com.Net, il portale specializzato in campagne di comunicazione e web marketing. Perfino PEPSI-COLA non riusciva a sfondare quando si chiamava Brad’s Drink, così come nessuno prediligeva indossare una scarpa NIKE quando era Blue Ribbon Sports e non erano in molti a leggere PLAYBOY si chiamava Stag Party, nonostante il prodotto fosse pressoché identico. Gli esempi sono innumerevoli: dalla SONY che prima si chiamava Tokyo Telecommunications Engineering Corporation ad EBAY che si chiamava Auction Web, dall’IBM che si chiamava Computing Tabulating Recording Corporation alla PANASONIC che prima era Matsushita Electric Corporation of America, dalla CANON che si chiamava Precision Optical Instruments Laboratory alla LG che era Lucky Goldstar. Neanche 3M riusciva a consolidarsi quando era Minnesota Mining and Manufacturing Co. E che dire della NABISCO quando si chiamava National Biscuit Company o della NINTENDO che precedentemente si chiamava Marafuku Company? Vuoi giocare alla console Marafuku? «No grazie» rispondono scherzosamente gli specialisti di AJ-Com.Net. Certo è che un’azienda potrebbe ridisegnare la sua immagine totale a partire dal suo nome o creare un marchio con il quale diventare famosa. La cosa più importante, tuttavia, è poi saperlo comunicare e raggiungere il pubblico attraverso un’adeguata strategia di comunicazione, soprattutto sul web. «Sì, è sul web che si gioca oggi quasi tutta la partita» puntualizzano gli specialisti di AJ-Com.Net. Secondo le loro analisi il valore dell’economia italiana sul web supererà i 100 miliardi di dollari entro quest’anno. La comunicazione su Internet diventa dunque ancora più centrale per le aziende ed anche per i professionisti. «Da parte nostra vogliamo dare a tutti la possibilità di raccontare le loro storie, i loro successi, i loro eventi. Vogliamo che tutti possano facilmente aumentare la propria rassegna stampa collegandosi ad una vasta rete di giornalisti, blogger ed influencer che cercano quotidianamente notizie e contenuti di cui parlare» precisano i responsabili di AJ-Com.Net. Il cuore del sistema è un database di oltre 32.000 giornalisti ed influencer che si possono raggiungere attraverso la piattaforma creata proprio affinché chiunque possa diffondere il proprio pensiero o la propria opera senza passare per i canali tradizionali. A ricorrere ad AJCOM, marchio registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico che dal 2002 opera nel campo della comunicazione e che ora ha lanciato il portale AJ-Com.Net, moltissime aziende ed enti nei più svariati settori: da Avvenia -acquisita poi da Terna- (www.AJ-Com.Net/avvenia.html) alla World Organization for International Relations (www.AJ-Com.Net/woir.html). E neanche i vip sono mancati: da Carolina Kostner (www.AJ-Com.Net/kostner.html) all’ingegnere dell’efficienza energetica Giovanni Campaniello - The Energy Innovator (www.AJ-Com.Net/campaniello.html). (aj-com.net)